Poesie di Claudio Rampin
Runde Taarn Edizioni (Maggio 2008)
Collana "Gocce di Rugiada"
Dimensioni cm 13x20, 50 pagine
ISBN 978-88-6120-064-7
Prezzo € 8 IVA compresa
Premessa dell'autore
Sono convinto che esista un filo conduttore, un collegamento, come il cordone ombelicale unisce due vite, quella della madre con il bimbo che porta in grembo, il prossimo nascituro.
Così, lo scrivere nella poesia, tra poeta e versi. Col trascorrere del tempo, compaiono nuove emozioni, si associano nuovi stimoli e, naturalmente, i flash dal passato e quelli presenti.
Convivere con situazioni simili è routine quotidiana, paragonando, almeno dal mio punto di vista, a ciò che avviene nella poesia.
L’ispirazione poetica, è l’attimo da cogliere al volo, brillante od offuscato come esso si presenta.
Questo concetto, ho già avuto modo di ribadirlo più di una volta, per amore della libera espressione.
“Cipria”, è una maschera, un connubio tra passato e presente, una polvere magica un tempo, forse ora sorpassata, invecchiata, obsoleta, ma ugualmente carica di fascino come si può definire la bellezza e la sensualità femminile d’ogni età.
Non mi sto riferendo alla mia poesia che la collocherei nelle immagini come dire: “Acqua e sapone” semplice, bensì ad uno stratagemma.
Utilizzato dai bisognosi del ritocco, anche se, non né avrebbero bisogno, comunque, il risultato a volte può essere sorprendente. Sotto il segno ipotetico di questa maschera ho raggruppato in “Cipria” un insieme di personaggi partoriti casualmente nel tempo, incuriosito da quella che era l’ispirazione del momento: per verità, per satira o che altra diavoleria.
Come ora la mia fantasia si allaccia al teatro dei burattini, con i suoi buffi personaggi che vanno e vengono, entrano ed escono dalla scena, rispettando un preciso copione.
Credo si tenda spesso avvolgersi anche la vita di cipria, per camuffare in parte il nostro essere di fronte alla realtà, per apparire diversi, come se stessimo recitando.
Prefazione dell'editore
Una raccolta poetica delicata
come la polvere di una cipria
ma toccante e coinvolgente
per le tematiche
che accomunano ognuno di noi
nella quotidianità.
Una poesia “acqua e sapone”,
come la definisce l’autore,
che si contrappone
a quello che la cipria per antonomasia
rappresenta,
quella maschera utile a camuffare
la realtà e renderla conforme
e aderente a clichè prestabiliti.